Appello per lo scioglimento della Commissione Internazionale di Esperti in Diritti Umani sull’Etiopia (ICHREE)

Appello per lo scioglimento della Commissione Internazionale di Esperti in Diritti Umani sull'Etiopia (ICHREE)

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26 Settembre 2022

Noi, le sottoscritte organizzazioni presenti in tutto il mondo , strutturate come Consorzio in cui fanno parte sia cittadini etiopici che e cittadini di paesi Europei, degli  Stati Uniti e del Canada, siamo ad inviare all’Alto Commissario, Stati membri del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) la presente lettera quale nostra nota esplicativa sul rapporto della Commissione Internazionale di Esperti sui Diritti Umani in Etiopia (ICHREE) pubblicato il 22 settembre 2022. 

In una lettera dell’8 giugno 2022 inviata a tutti gli Stati membri del Consiglio per i diritti umani, in quanto etiopi indipendenti che vivono all’estero, abbiamo fatto presente quanto fossimo preoccupati per le violazioni dei diritti umani a carico dei  nostri  compatrioti a volte rivelatisi anche parenti stretti. Pertanto, riteniamo che ai nostri appelli, su come debbano essere esaminati e trattati le presunte violazioni dei diritti umani in Etiopia, vada attribuita la dovuta priorità e il dovuto peso. Come cittadini di origine etiope all’estero e indipendenti pretendiamo che il governo etiopico individui i responsabili  che hanno commesso violazioni dei diritti umani, li  assicuri alla giustizia, preservi la sovranità giudiziaria dell’Etiopia e rafforzi le istituzioni nazionali affinché  agiscano con maggiore indipendenza e capacità di promuovere e proteggere i diritti umani. 

Nell’ultimo anno, l’Etiopia è stata pretestuosamente messa sotto esame per favorire interessi  e agende dettate da fonti multilaterali e questo stato di cose deve  avere fine. Riteniamo che il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite non deve essere usato come strumento politico in grado di compromettere le relazioni con gli Stati membri, chiunque essi siano. Riconosciamo gli sforzi messi in campo pazientemente dal governo etiope che cerca di  mantenere l’armonia delle istituzioni a tutti i livelli multilaterali nonostante azioni provocatorie di alcune parti. 

Nella lettera inviata l’8 giugno 2022 abbiamo fatto presente quanto l’istituzione di un nuovo meccanismo di indagine fosse concettualmente inappropriato, abbiamo rimarcato gli errati presupposti che hanno portato alla formazione della Commissione malgrado le numerose e concrete misure adottate dalle Istituzioni Etiopiche per assicurare alla giustizia gli autori di violazioni dei diritti umani. Ci siamo appellati agli Stati membri dell’UNHRC invitandoli a sciogliere la Commissione e a destinare i fondi per il  rafforzamento delle Istituzioni giudiziarie dell’Etiopia al fine di continuare a svolgere il lavoro di indagine sulle atrocità commesse nelle aree colpite, comprese le regioni di Afar e Amhara. 

Il rapporto presentato dall’ICHREE, essendo orientato da chiare motivazioni politiche, si mostra qualitativamente mediocre, per nulla consono alla gravità dei temi trattati, e peraltro non soddisfa lo standard minimo di prove previste per tali indagini, tutto questo  non ci sorprende. Un rapporto così palesemente di parte che vuole  di dipingere il governo etiope, democraticamente eletto, come l’unico colpevole, mette in discussione l’autorevolezza e la credibilità dello stesso Consiglio per i Diritti Umani. Queste prese di posizioni sollevano legittimi interrogativi sull’imparzialità e la professionalità dei membri della Commissione che questo Consiglio ha nominato. Siamo pertanto convinti che gli Stati membri debbano prendere le distanze da queste conclusioni sconsiderate cercando nel contempo di comprendere in profondità la situazione in Etiopia invece di sottoscrivere rapporti incompleti che non rendono giustizia alle vittime e che neanche rafforzano la protezione e la promozione dei diritti umani in Etiopia. 

Vi sono ragionevoli motivi per mettere in discussione l’imparzialità dei membri dell’ICHREE, in particolare la Presidente della Commissione  Kaari Betty Murungi del Kenya, dato che si è vista usare  il  suo account Twitter come cassa di risonanza a favore di messaggi di parte sul conflitto nel nord Etiopia . Da allora  questi tweet sono stati eliminati dal suo profilo, ma non la nostra convinzione delle  sue opinioni anti-etiopiche. Pertanto, oltre alle premesse sbagliate su cui è stato fondato l’ICHREE di cui abbiamo trattato in precedenza  manifestiamo serie riserve sulla capacità e imparzialità dei Commissari a svolgere con obiettività, accuratezza e la completezza il mandato a loro affidato dal Consiglio . 

Inoltre vogliamo con l’occasione ricordare che la Task Force Interministeriale sta conducendo un’indagine penale indipendente per attuare compiutamente le dovute misure di responsabilità e riparazione a dimostrazione dell’impegno a promuovere il rispetto e la protezione dei diritti umani e la responsabilità nel Paese, il Governo Etiopico ha recapitato al Consiglio per i Diritti Umani una Nota in cui sono specificati in dettaglio i doveri e le responsabilità della Task Force Interministeriale.    

Come cittadini organizzati per tutelare l’Etiopia siamo profondamente preoccupati per le violazioni dei diritti umani nel paese ma allo stesso tempo non possiamo non invitare tutti gli Stati membri e le parti interessate a respingere un rapporto non professionale, incompleto, parziale e  politicamente orientato come quello presentato dall’ICHREE. 

Ribadiamo inoltre appello contenuto nella nostra lettera dell’ 8 giugno 2022 con cui abbiamo chiesto da una parte soppressione della Commissione e dall’altra la richiesta di collaborare in armonia con il governo etiope al fine di rafforzare le capacità delle istituzioni  giudiziarie del  paese e quindi poteri indagare in modo completo e indipendente sulle atrocità commesse nelle regioni di Afar, Amhara e Tigray, rispettando pienamente la sovranità giudiziaria dell’Etiopia come stato membro di lunga data dell’UNHRC

Promossa da :

  • Network of Ethiopians in Geneva for Action Task Force (NEGAT
  • Defend Ethiopia Task Force in Europe (DETF-EU) organized in Belgium, Czech Republic, Denmark, France, Germany, Ireland, Italy, Norway, Spain, Sweden, Switzerland, the Netherlands and the United Kingdom

    Approvata da :  

  • American-Ethiopian Public Affairs Committee (AEPAC
  • Colors of Unity (CoU
  • Ethiopian Advocacy Network and Unity For Ethiopia  (@UnityforEthio
  • Ethiopian-American Civic Council (EACC
  • Ethio-American Development Council (EADC
  • Ethio-Canadian Network for Advocacy and Support (ECNAS
  • Ethio-Czech Community z.s. (ECC
  • Ethiopian Community in Spain (ECSP
  • Ethiopian Diaspora Associations in Belgium (EDAB
  • Ethio-France Association for Development of Ethiopia (EFADE
  • Ethiopian Forum for Dialogue and Cooperation in Germany (EFDCG) 
  • Ethiopian Public Diplomacy Network (EPDN
  • GETFACTet (GETFACTet
  • Global Ethiopian Advocacy Nexus (GLEAN
  • United Ethiopian Community Association in South Africa (UECASA)

    A: All Member States of United Nations Human Rights Council 

    Cc: Nada Al-Nashif, Acting UN High Commissioner for Human Rights
    Volker Türk, Under-Secretary-General for Policy in the Office of the United Nations Secretary-General, Incoming UN High Commissioner for Human Rights 

    Allegato alla : Open Letter of Ethiopian Advocacy Groups spedita lì 8 settembre 2022 

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