LETTERA APERTA A TUTTI GLI STATI MEMBRI DEL CONSIGLIO PER I DIRITTI UMANI DELLE NAZIONI UNITE – UNHRC

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8 June 2022

A MICHELLE BACHELET, ALTO COMMISSARIO DELLE NAZIONI UNITE PER I DIRITTI UMANI 

Noi sottoscritte organizzazioni operanti in Europa e Nord America, composte da cittadini etiopici nordamericani ed europei , ci rivolgiamo all’Alto Commissario e a tutti gli Stati membri del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHRC ) inviando la presente nota esplicativa in merito all’istituzione di una Commissione internazionale di esperti in materia di diritti umani sull’Etiopia in base alla risoluzione S-33/1 adottata IL 17 dicembre 2021

Noi come etiopici residenti all’estero, siamo profondamente preoccupati per le violazioni dei diritti umani commessi sui nostri concittadini , a volte anche parenti stretti. Riteniamo pertanto che in fase di accertamento di presunte violazioni dei diritti umani in Etiopia le nostre voci debbano assumere priorità e debita considerazione.  Vogliamo che i responsabili di qualsiasi violazione siano assicurati alla giustizia, che sia preservata la sovranità e l’indipendenza giudiziaria del nostro Paese e che le nostre istituzioni nazionali siano rafforzate con maggior autonomia e capacità di promuovere e tutelare i diritti umani. 

Il nuovo meccanismo stabilito dalla Commissione per i diritti umani delle Nazioni Unite sull’Etiopia è inappropriato. È inappropriato perché non contribuisce a consolidare positivamente il rapporto di lavoro instaurato tra l’UNHRC e uno Stato membro come l’Etiopia , che si è impegnato con autentica ed esemplare collaborazione che ha permesso di migliorare le sue capacità istituzionali in materia di diritti umani, come dimostrano le riforme intraprese prima, durante e dopo lo scoppio del conflitto nel nord del Paese. 

L’istituzione di una Commissione internazionale di esperti in materia di diritti umani sull’Etiopia equivale a una non necessaria ingerenza negli affari interni di un paese sovrano e inoltre mina le sue nascenti istituzioni nazionali. Riteniamo che il modo più appropriato per applicare tali meccanismi sia quello di adottare interventi complementari piuttosto che sostitutivi degli organismi nazionali, come  quello relativo alla Commissione etiopica per i diritti umani, che ha dimostrato la disponibilità a svolgere autonomamente il compito in questione. Inoltre, non vi è motivo di dubitare del fatto che l’Etiopia sia disposta e sia in grado di perseguire penalmente i responsabili ( individui o istituzioni) quando si scopre che sono coinvolti in attività contrarie alle leggi nazionali o internazionali (diritti umani). 

La Commissione etiope per i diritti umani, l’Ufficio del Procuratore Generale, i Pubblici Ministeri dei tribunali militari, i Procuratori di polizia, regionali e federali, hanno condotto indagini indipendenti su tutte le violazioni mettendo sotto accusa più di 50 persone, compreso il personale militare. Inoltre, è stata istituita una task force interministeriale incaricata di condurre indagini complete e imparziali su tutti i casi di grave violazione  al fine di assicurare i colpevoli alla giustizia. La National Task Force si è impegnata in una valutazione rapida e indipendente delle accuse di violazione in Tigray, Afar e Amhara ed è stata autorizzata a perseguire e adottare misure correttive. Tutto ciò dimostra l’impegno del governo etiope a promuovere il rispetto dei diritti umani  nel paese, in modo trasparente e coordinato. 

In considerazione di quanto sopra poiché tutti gli Stati membri si stanno preparando a incontrarsi a Ginevra per la 50a sessione regolare del Consiglio per i diritti umani per un briefing orale sulla situazione in Etiopia il 30 giugno 2022noi sottoscritti enti con sede in Europa e Nord America: 

Chiediamo lo smantellamento della Commissione internazionale di esperti in materia di diritti umani sull’Etiopia che consideriamo inappropriata e controproducente dato che il paese sta attuando le raccomandazioni contenute nell’indagine congiunta EHRC-OHCHR sul Tigray, e sta dimostrando nel contempo la volontà di  istituzionalizzare la tutela dei  Diritti Umani ed il perseguimento delle responsabilità sulle violazioni commesse.. 

Chiediamo agli Stati membri dell’UNHRC di utilizzare invece queste risorse per finanziare il potenziamento delle istituzioni giudiziarie etiopiche nelle indagini sulle atrocità commesse nelle regioni di Afar e Amhara dal Fronte di liberazione del popolo del Tigray (TPLF) con lo stesso rigore e gli stessi meccanismi adottati per l’indagine congiunta EHRC-OHCHR nel Tigray, nel rispetto della sovranità giudiziaria dell’Etiopia quale stato membro di lunga data dell’UNHRC. 

Iniziativa promossa da:

  • Network of Ethiopians in Geneva for Action Task Force (NEGAT)
  • Defend Ethiopia Task Force Europe operante in Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera, Paesi Bassi e Regno Unito

Atri firmatari: 

  • American-Ethiopian Public Affairs Committee (AEPAC)
  • Ethio-American Development Council (EADC)
  • Ethio-Canadian Network for Advocacy and Support (ECNAS)
  • Ethiopian Community Association in Rome 
  • Ethiopian Community Association in Athens
  • Ethiopian Community Association in Malta
  • Ethiopian Community Association in Cyprus
  • Ethiopian Community Association in Torino
  • Ethiopian Community Association in Lombardia
  • Ethiopian Community in Spain (ECSP)
  • Ethiopian Diaspora Associations in Belgium (EDAB)
  • Ethio-France Association for Development of Ethiopia (EFADE)
  • Ethiopian Forum for Dialogue and Cooperation in Germany (EFDCG)
  • Ethiopian Public Diplomacy Network (EPDN)
  • Global Ethiopian Advocacy Nexus (GLEAN)